In pochi ci credono e aumentano gli scioperi voluti dai sindacati, eppure ci sono soldi in più per lavoratori e pensionati nel 2025, e non pochi.
La manovra del governo di fine anno che va a delineare le nuove strategie economiche dell’anno che verrà non è mai stata esente da critiche anche aspre. E succede anche per le decisioni dell’Esecutivo a guida Giorgia Meloni. Nessun governo è mai stato esente da polemiche, ma mai come quest’anno le risposte dei sindacati sono state tanto violente e frequenti.
Normali le proteste dell’opposizione capitanate dai sindacati di sinistra, è sempre successo anche quando i governi non erano di centrodestra. Ma gli scioperi che stanno nascendo in continuazione nel 2024 stanno mettendo in ginocchio non tanto il governo, quanto i lavoratori stessi che spesso devono rinunciare a recarsi a lavoro perché non ci sono treni o autobus da prendere. Al di là di come la pensiate, chiunque con coscienza sogna che sia il bene comune ad essere salvaguardato, senza guardare alle guerre tra schieramenti politici e ideologie.
E allora noi leggiamo le carte, le leggi e cerchiamo di essere i più obiettivi possibili, anche perché le leggi sono un dato oggettivo e ci sono cifre che spesso ai più sfuggono e che invece andremo a vedere nel dettaglio. La realtà è che molti lavoratori e pensionati avranno di che sorridere nel 2025. Ecco perché.
Più soldi a lavoratori e pensionati nel 2025: ecco perché
Dall’ultima manovra sta per arrivare una novità che può sembrare di poco conto ma che in realtà per molti potrebbe rappresentare un vero e proprio regalo. Chi fa parte del ceto medio potrebbe arrivare a prendere 1.440 euro in più di pensione o stipendio. Il merito va alla modifica all’IRPEF che nel primo testo della manovra di ottobre non era stata prevista ma che adesso potrebbe rientrare dopo l’insistenza degli alleati di governo.
I dettagli: portare dal 35% al 33% l’aliquota IRPEF del secondo scaglione e portare il limite dagli attuali 50.000 euro a 60.000 euro cosa significa per lavoratori e pensionati? Un considerevole taglio delle tasse, sempre maggiore man mano che sale il reddito complessivo dai 28.000 euro fino a superare i 60.000 euro. E per chi ha redditi oltre i 60.000 euro, si porta a casa 1.440 euro di stipendio o pensione in più, in base al suo status, o 1.440 euro di tasse in meno.
Come si arriva a un taglio di 1.440 euro? Se davvero il secondo scaglione diventerà quello da 33% per i redditi sopra 28.000 euro e fino a 60.000 euro, questo è l’utile che arriverà. Sui 10.000 euro in più da 50.000 a 60.000 euro, anziché il 43% si pagherà il 33%. E sono 1.000 euro di IRPEF in meno. E per i redditi da 28.000 euro a 50.000 euro, dal 35% al 33% significa 440 euro risparmiati.